martedì 17 giugno 2014

Il Meno a cinque stelle: da Schweinfurt a Kitzingen

Ciao a tutti!
Nel percorso lungo la Mainradweg è arrivato il turno della terza tappa, quella che va dalla mia città, Schweinfurt, a Kitzingen. È senz'ombra di dubbio la tappa più lunga, ma anche quella più interessante, dal punto di vista naturalistico e culturale. Perché da un lato si attraversa la zona dei vigneti che rendono famosa la Franconia, dall'altro alcuni centri abitati che rispecchiano lo spirito rurale e l'anima artistica di questa porzione di Baviera.

Il Meno visto da Volkach; sullo sfondo, Maria im Weingarten

Si parte, come detto precedentemente, da Schweinfurt, uno dei più importanti centri industriali di tutta la Baviera, grazie alla presenza di importanti compagnie. Il tutto è testimoniato dalla presenza di una delle dodici centrali elettronucleari presenti sul suolo tedesco. L'impianto di Grafenrheinfeld, posto lungo il corso del Meno (non a caso, tutte le centrali nucleari devono essere poste nei pressi del mare o di un corso d'acqua) fornisce infatti l'energia che serve ad alimentare il gigantesco complesso industriale dislocato su entrambi i lati del fiume, nella zona a sud del vero e proprio abitato di Schweinfurt. La sua sagoma è inconfondibile ed è punto di riferimento, una specie di stella polare (vedi immagine nel post del 1 ottobre 2013). Quando dall'autostrada vedo le torri dell'impianto di raffreddamento, capisco di essere vicino a casa.

Grafenrheinfeld

Si può dire di essere fuori dall'area industriale proprio superato l'abitato di Grafenrheinfeld. Tra questo centro e quello di Röthlein si aprono le campagne che meglio ricordano quelle in cui sono cresciuto, prevalentemente coltivate a mais. Questa zona, ma soprattutto quella tra Schweinfurt e Bergrheinfeld fornisce un ottimo esempio di cultura rurale che in Italia è quasi totalmente assente: alcune porzioni di terra vengono lasciate in custodia a cittadini che le vogliono coltivare al fine di produrre frutta e verdura per il loro uso e consumo. Le casettine collocate in ogni appezzamento sono graziosissime e non faticherei a dire che possano essere considerate come dei piccoli luoghi non di villeggiatura, ma di relax dallo stress della città.

Direzione Hirschfeld

Superato il minuscolo agglomerato di Heidenfeld si aprono scenari decisamente nuovi. Prima si incontrano, rimanendo sulla sinistra orografica del Meno, zone decisamente paludose; dopo, zone collinari in cui spuntano puntuali i mulini a vento. Il meteo è dalla mia parte: il cielo si apre e il contrasto tra un intenso azzurro e il bianco delle nuvole reso brillante dalla luce di mezzogiorno rende la campagna che precede Hirschfeld uno sfondo da cartolina.

Nuvole e vento

Il piccolo centro di Stammheim segna un punto di rottura nel paesaggio circostante il Meno. L'arrivo in questo paese non lascia dubbi, in quanto è segnato dalla presenza di un vecchio aereo di guerra, testimonianza e allo stesso tempo pubblicità di un piccolo deposito di mezzi bellici. Di qui in poi, il paesaggio resterà collinare, ma diventa meno paludoso e i delicati pendii che scendono sul Meno diventano costellati di vigneti, fiore all'occhiello della Franconia. L'ho già detto diverse volte (vedi post), il vino di queste colline è rinomato e di ottima qualità. Non di certo quanto quello italiano eh, ma il valore di questa delizia è notevole. Specie tenendo in considerazione che l'elevata latitudine dei vigneti franconi non favorisce una produzione di vino come quella italiana. Da questo punto in poi la Mainradweg scorre veloce di fianco ai vigneti: da una parte c'è il rammarico di non poter pedalare in estate, quando le piante sono rigogliose, o ad inizio autunno, quando le foglie iniziano a tingersi delle tipiche colorazioni giallo-rosse.

Tra i vigneti di Stammheim

Una spettacolare ansa del Meno, nei pressi del piccolo centro di Fahr, ci introduce ad uno dei centri vitivinicoli più importanti della Franconia, nonché piccolo scrigno di peculiarità, Volkach. Fahr consente anche di osservare una delle peculiarità del trasporto fluviale, il traghetto che trasporta persone e vetture da una parte all'altra del fiume. Può sembrare qualcosa di antiquato, ma è ancora uno strumento molto utilizzato dalla popolazione locale. Va anche considerato il fatto che in questo tratto di Meno non ci sono ponti nel tratto tra Grafenrheinfeld e Volkach e ciò spiega il perché dell'importanza di questo strumento per il traffico dell'area.

Uno scorcio di Volkach

L'arrivo a Volkach è segnato dalla presenza di quella che inizialmente sembra una piccola cappella tra le vigne, Maria im Weingarten. Man mano che con la Mainradweg ci si avvicina a Volkach quella che sembrava una semplice cappella appare sempre più una vera e propria chiesa. La sua importanza è artistica, grazie alle sculture dello Riemenschneider, ma anche simbolica: una chiesa come quella di Maria im Weingarten è come un amuleto a favore della fertilità delle vigne, tesoro economico della città di Volkach.

Si sta per entrare a Sommerach

Da Volkach si prosegue la Mainradweg continuando per qualche centinaia di metri lungo il Mainkanal, che permette di aggirare le alture sulle quali si trovano i più importanti vigneti dell'area. C'è da sudare non poco per riprendere il corso del Meno, ma una volta fatto si può godere di colline completamente coperte dalle vigne, sulle quali spiccano eleganti tenute che ricordano, seppur lontanamente, le più belle aree vitivinicole italiane, come Chianti e Langhe. Il tutto è arricchito dalla presenza di un castello, Hallburg (che però si può ammirare solo dal basso), e da alcuni paeselli, come Nordheim, nelle cui vie cantine e vinerie sono sparse a macchia d'olio. Esse sono facilmente riconoscibili da insegne a forma di grappolo o di botte, o da cartelli più che chiari: dove c'è un Weingarten, il vino scorre…a fiumi! Il paese più bello tra quelli incontrati è di sicuro Sommerach: immerso nei vigneti, è un concentrato di cascine, palazzi barocchi, case a graticcio, torri, vinerie ed eleganti residenze. Insomma, un altro paese dall'elevatissimo tasso di qualità della vita.

Münsterschwarzach

Superato Sommerach, per molti chilometri ci si ritrova in bicicletta completamente immersi nelle campagne franconi. Questo è uno dei tratti più lunghi in cui si può pedalare lontani da ogni tipo di antropizzazione se non per l'asfalto della Mainradweg. Quando tocca al paese di Schwarzach am Main, si trova di fronte un enorme castello. Che non è un castello, ma un'abbazia benedettina. Proprio così, anche se dal ponte che si attraversa pochi chilometri dopo, si può di nuovo osservare la sua sagoma. Che non pare affatto quella di un luogo religioso, ma di una vera e propria fortezza. Poco importa, ciò che conta è che ci sia un bel Biergarten dove potersi risciacquare la gola. Per chi può, con una buona Radler.

Il Meno tra Schwarzach e Dettelbach. A destra, sullo sfondo, il Münsterschwarzach

Superato il Meno dopo Schwarzach, la strada precipita (per modo di dire) verso Dettelbach, piccolo ma grazioso comune, nel quale è obbligatoria una sosta. È infatti una delle località più caratteristiche e meglio conservate tra quelle incontrate lungo la Mainradweg (vedi post). Pochi chilometri ci separano da Kitzingen: quando dalla ciclovia si inizia a vedere  in lontananza il severo ponte in pietra, l'Alte Mainbrücke, si intravede l'arrivo della tappa. Quello è il segnale che Kitzingen è raggiunta. E che Würzburg, meta finale di questo tratto di Mainradweg, è sempre più vicina…

Dettelbach

A presto!

Stefano

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