domenica 1 novembre 2015

Direzione Ponte Vecchio: come on, good man!

Ciao a tutti!
In sere come quelle di mercoledì scorso, una domanda mi rimbalza in testa continuamente: quali sono le motivazioni che ogni giorno mi portano ad allenarmi con intensità, a correre con costanza, in vista di una maratona? Per correre nel mese di ottobre con le condizioni climatiche che hanno imperversato sulla Germania ultimamente, queste motivazioni devono essere veramente grandi. Specie se il metodo di allenamento utilizzato è il 30-20-10: trenta secondi a passo gara, 20 secondi a velocità sostenuta, 10 secondi al massimo. Per otto volte, quindi da ripetere il maggior numero di volte. Non male, vero?

Schonungen, paese giro di boa dei miei allenamenti (fonte: http://in-und-um-schweinfurt.de)

La micidiale alternativa alle classiche ripetute, che tanti ottimi frutti ha portato durante la preparazione verso la maratona di Amburgo di questa primavera, è stata il leit motiv di ottobre. È un allenamento duro, durissimo. Faticoso per il fisico, in ripetuti frangenti al massimo delle proprie possibilità; stressante per la mente, che deve rimanere sempre concentrata, con l'occhio sempre rivolto al cronometro. E nell'ultima uscita della settimana, sempre quella più dura - perche con le serie 30-20-10 si fatica veramente molto, e nel fine settimana si sente - mi sono chiesto più volte perché. Alla fine, posso dire che sia stato un mese positivo. Gli allenamenti hanno fornito indicazioni positive, anche alla luce dei risultati sui lunghi, che sono infine lo specchio del lavoro veloce fatto in settimana e del lavoro in palestra delle prime settimane di allenamento.

Qualche numero sulle serie 30-20-10

L'ultima uscita, poi, è stata un inno alla passione e alla forza di volontà. Dopo una giornata di quasi dieci ore di lavoro iniziata alle 7.30, la valigia da preparare in vista del weekend in Italia, la cena da preparare e qualche lavoretto domestico da sbrigare, forse avrei fatto a meno di correre. E il pensiero c'è stato. Durante la seconda serie, mi sono accorto che stavo per mollare mentalmente. Non so cosa mi abbia portato sulla retta via. Uno scatto d'orgoglio, la voglia di non mollare, il pensiero che non si può macchiare una preparazione. E allora sono andato avanti, imperterrito, incurante del freddo (sempre più vicini allo zero) e del buio che con il saluto all'ora legale fa ormai capolino molto presto. Sostenuto dalla voglia di concludere il prima possibile e per questo desideroso di correre più forte che mai, incoraggiato da un manipolo di ragazzi (non mi stupirei, data l'area in cui mi alleno, che fossero alcuni dei migranti provenienti dalla Siria) che mi affiancano in bici, mi sorridono e mi incitano.

"L'importante è variare" - Frequenza cardiaca sul primo allenamento con serie 30-20-10

I dati di questi allenamenti sono altalenanti ma nel complesso mi sembrano positivi. In quattro settimane di 30-20-10 (attività di quattro serie da otto ripetizioni), ho percorso quindi nei 32 minuti complessivi in fase di lavoro intenso una distanza che va da 7,70 chilometri (4'09"/km medio) a 7,90 chilometri (4'03"/km medio). Personalmente speravo di poter rimanere in qualche sessione sotto i 4'/km. Non ce l'ho fatta, sarà forse per il prossim'anno, ma il frutto del lavoro duro sulle serie 30-20-10 lo si vede poi alla fine, durante la maratona. E se ne può avere un'idea già sui lunghi, che molto bene sono andati. Questa fase ostica di allenamento è conclusa: ora mancano quattro settimane, il tempo giusto per tirarsi a lucido prima del viaggio verso il settimo traguardo sui 42,195 chilometri.
A presto!
Stefano

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