mercoledì 1 luglio 2015

La storia continua, l'amore è immutato

Ciao a tutti!
Luglio, tempo di vacanze. Luglio 2015, tempo di annunci, per nuove sfide che mi attendono. Erano tre anni circa che aspettavo questo momento. Ora, finalmente, posso dirlo e scriverlo su queste pagine: fra una settimana inizierò una nuova avventura in montagna. Sarà ancora una volta Alta Via e sarà ancora una volta Valle d'Aosta. Dopo l'Alta Via dei Giganti (o Alta Via n.1 della Valle d'Aosta) sentivo dentro di me il dovere di cimentarmi con l'Alta Via n.2, un percorso parallelo all'Alta Via n.1, che taglia tutto il versante meridionale della regione. Sarà la quadratura del cerchio, il completamento di un anello che attraversa tutte le meravigliose vallate della Valle d'Aosta.

Col de Chavannes, la penultima fatica dell'Alta Via n.2. Foto di archivio, 25 giugno 2011

Era dal 21 luglio 2012, giorno in cui completai la mia prima Alta Via, arrivando dopo quattordici giorni di cammino a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, che desideravo intraprendere anche la seconda delle due alte vie valdostane. Era naturale pensare, dopo quella che considero attualmente l'avventura che più di ogni altra ha lasciato positivamente una profonda traccia dentro di me, che presto o tardi avrei voluto completare l'anello dell'Alta Via sulla destra orografica della Valle d'Aosta. Se l'Alta Via dei Giganti è stato il trekking del Cervino, del Monte Rosa e del Gran Combin, l'Alta Via n.2, detta anche Alta Via Naturalistica, è il trekking del Gran Paradiso, della Grivola, del Monte Avic e del Rutor. Altre montagne, con altre caratteristiche, senza lo stesso fascino di Cervino e Monte Rosa, ma con una bellezza diversa. È sufficiente pensare che buona parte di questo trekking si compie all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e che le valli che il percorso incontra sono probabilmente le più selvagge dell'intera regione. Proprio per questi motivi non considero l'Alta Via n.2 un'alta via di serie B, ma un percorso all'altezza dell'Alta Via n.1.

In discesa verso La Thuile. Foto di archivio, 16 giugno 2012

Nonostante il tempo necessario per completare il cammino sia decisamente inferiore, dieci giorni in luogo dei quattordici necessari per l'Alta Via n.1, l'Alta Via n.2 non è affatto meno dura. Più di una tappa supera le otto ore di cammino. O in alternativa, i venti chilometri di distanza nella singola tappa. Una tappa arriva a toccare addirittura i duemila metri di dislivello nella stessa giornata, oltre allo scollinamento di due passi. In più, c'è il fattore quota. Il punto più alto del percorso supera ampiamente i tremila metri di altitudine: il Col Loson, passo che collega la Valle di Cogne con la Valsavarenche, arriva a toccare quasi quota 3300 metri. E quest'anno, la scelta è stata ancora più severa. Il programma che ho scelto di seguire per l'Alta Via n.2 non prevede giornate di riposo a metà percorso: dieci giorni filati di cammino in cui ci saranno da compiere in media, circa diciotto chilometri di sentiero e 1300 metri di dislivello ogni giorno.

La selvaggia Valgrisenche. Foto di archivio, 28 giugno 2008

Come due anni fa, la partenza è fissata a Donnas, per mercoledì 8 luglio. L'Alta Via n.2 si concluderà, come l'Alta Via n.1, a Courmayeur, nello scenario magico della più grande montagna d'Europa, il Monte Bianco, venerdì 17 luglio. Una giornata simbolica, per concludere un'alta via: in quel giorno ricorreranno i centocinquanta anni dalla prima salita sul versnte italiano del Cervino. In attesa di mercoledì prossimo, comunque, verranno illustrati maggiori dettagli sull'Alta Via n.2 nei post futuri.

Lago Miserin, a breve distanza dalla Finestra di Champorcher. Foto di archivio, 24 luglio 2010

Con un Alta Via aprii questo blog. Mi capita di rileggere quanto scrivevo e mi accorgo di quanto acerba fosse la mia scrittura, più simile alla cronaca di sopravvivenza che non al racconto vero e proprio di un'avventura. Quante cose sono cambiate da allora: pensavo di trascorrere il resto della mia vita in un paesello della bassa piemontese, andando in montagna nei weekend, e invece, alla fine, mi sono ritrovato in una nazione straniera, a centinaia di chilometri di distanza dalla mia patria, con una persona fantastica al mio fianco. Lontano dalle montagne, però, costretto a guardarle in fotografia per la maggior parte dell'anno. Il mio amore per loro, quello no, non è mai cambiato.
Bis bald!
Stefano

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