domenica 13 luglio 2014

Bücher: Il dio della bicicletta

"Ero incredulo, ma al tempo stesso cominciò a sfiorarmi il pensiero che davvero, da qualche parte,esistesse qualcuno che faceva in modo che i veri desideri, quelli profondissimi, in un modo o nell'altro venissero esauditi. Fu così [...] che pensai per la prima volta che un possibile dio della bicicletta m'avesse caro."
Marco Ballestracci, Il dio della bicicletta


Ciao a tutti!
Incredibile come un libercolo adocchiato per caso in un bookshop possa diventare uno dei testi più adorati tra quelli letti recentemente. Dalla sua, Il dio della bicicletta di Marco Ballestracci, ha il fatto che parla di bici. Uno sport che amo da sempre, che mi piace seguire in televisione e sulle strade di Giro e Tour. E di cui mi piace leggere. Perché non vi è altro sport che permetta di raccontare storie, romanzi, leggende. Certo, una volta era più facile. Quando non c'era la tecnologia, l'allenamento, l'alimentazione, il giro di soldi dei giorni nostri (perché il doping è sempre esistito), ogni corsa era una storia. Chissà che selezione deve aver fatto Ballestracci nell'assemblare il materiale per Il dio della bicicletta... Simpson al Ventoux (proprio oggi 13 luglio l'anniversario della sua morte), il Giro di Clerici e il Tour di Walkowiak, gli eterni secondi Favero e Bitossi. Un ciclismo che non c'è più, come quello in cui gli atleti dovevano improvvisarsi fabbri in gara, un ciclismo epico in cui è facile per Ballestracci paragonare atleti agli eroi dell'Iliade. Coppi come Agamennone, Bartali come Aiace Telamonio, Merckx come Achille.
Un libro fantastico, anche per chi non segue il ciclismo, perché queste storie sono poesie di fatica, sudore e passione. Consigliato a tutti, ma soprattutto ai giovani. Che possano raccontare ai figli il passato, l'epopea di un ciclismo che ora si può solamente più sognare.
A presto!
Stefano

Giudizio: 10/10 ««««««««««

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