lunedì 23 giugno 2014

Un afoso revival - Monte Giulian

Ciao a tutti!
Staccarsi dalla propria terra per qualche mese per poi ritrovarla in estate, ha fatto sì che potessi godere da subito di qualcosa che è mancato veramente per troppo tempo. La montagna, le mie montagne. Le mie valli, i miei sentieri. Non "miei" nel senso di possesso, ma nel senso di appartenenza. Ad una terra, che alla fine sarà sempre la più amata, la più bella. In poche parole, la tua casa…

Pascoli panoramici

Per il mio ritorno in montagna volevo qualcosa di tranquillo, comodo e allora ho scelto di stare in una tra le valli torinesi più vicine, la Val Pellice. Quaranta minuti di macchina, forse anche meno e sono già al punto di partenza, una frazione di Torre Pellice, Villanova Pellice, conosciuta per essere il punto di partenza per l'arcitrafficata escursione alla Conca del Prà e ai rifugi Jervis e Granero. Invece di puntare verso ovest, scelgo di salire sul versante sud, verso la Val Germanasca, in zone sempre viste dall'alto ma mai battute dai miei scarponi. La meta inizialmente prevista era raggiungere le Bergerie Giulian, proprio sotto l'omonimo monte. Senza pensarci più di tanto, mi allaccio gli scarponi e vado, curioso di capire l'effetto che fa a battere un sentiero alpino dopo mesi di inattività in montagna.

La Val Pellice vista dall'inizio del Vallone di Brard

Respirare l'aria libera della montagna è una sensazione impagabile. Passeggiare nei prati, fotografare i fiori che tappezzano i pendii della Val Pellice, godere di panorami tanto conosciuti quanto sempre incredibilmente nuovi e fantastici… si, questa è casa mia. La montagna è casa mia. Ritornare ad essere qui è una liberazione suprema.

Panorama verso sud dal Colle Giulian, al centro l'inconfondibile Monviso

La prima parte di salita, in parte sentiero tra i boschi e in parte carrozzabile tra i pascoli, è veramente ripida. Dai 1250 metri di Villanova Pellice ai quasi 2000 metri dove termina il primo tratto di salita ripida si impiega pochissimo tempo, e si ha, per buona parte del tragitto un'ottima visuale, sia sulla Val Pellice che sulle aree circostanti la Conca del Prà. Superata dunque questa colletta si entra nel vallone dal quale si può già intravedere il Monte Giulian. La carrozzabile porta dolcemente, in un lungo saliscendi, alle Bergerie Giulian. Dopodiché, la carrozzabile diventa un sentierino talvolta difficile da individuare nel prato o tra le rocce. Io sto bene, anzi benissimo, e la neve che vedo in punta non mi spaventa. Arrivo in brevissimo tempo al Colle Giulian (2457 metri), dal quale la vista spazia sulla Val Germanasca verso nord e sul Monviso verso sud. Panorama immenso.


In vetta! Il Monte Giulian è raggiunto

Il Colle Giulian è parzialmente coperto di neve, ma più in alto di neve non ce n'è più. Perché non tentare di salire ancora un pochino? Il Giulian è in fondo solamente novanta metri più in alto. Il sentiero classico è ancora ricoperto di neve, e la pendenza non consiglia un attraversamento del nevaio. Meglio salire dal ripido: infatti dieci minuti dopo sono in cima. Una vetta, per quanto facile, è nuovamente conquistata. Non sarà un'estate di alte vie, questa, ma qualche soddisfazione me la voglio togliere. Ho cominciato con il Monte Giulian, spero di proseguire ancora a lungo...
A presto!
Stefano

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