sabato 18 gennaio 2014

Bucher: Marina Bellezza

Ciao a tutti!
L'idea di inaugurare una nuova area di A spasso tra i Giganti, quella dedicata alle mie letture, con questo libro mi è piaciuta moltissimo fin da subito. Un titolo intrigante, Marina Bellezza, tanto per cominciare. Un racconto vero, a suo modo crudo, ambientato in un angolo d'Italia che per me vuol dire un bella fetta di passato che se ne è andato da anni: la Valle Cervo, Biella, e il Biellese. La trama si svolge per la maggiore in questa terra dura, così come duri - e spigolosi - sono i suoi protagonisti, Marina e Andrea.


Due ragazzi dal passato tormentato, Marina ed Andrea. Rispettivamente una bellissima ragazza che sfida le sue origini alla ricerca del successo nello showbiz ed un tenebroso giovane che le origini le vuole riscoprire cercando di intraprendere l'attività agricola del nonno. Due vie diverse per uscire dalla crisi che attanaglia questa terra, specchio dell'Italia di oggi, povera, con poche speranze e tante promesse infrante. Apparentemente impossibile un amore, tra due soggetti così inevitabilmente diversi.
Eppure è proprio la loro storia d'amore il filo conduttore di tutto il romanzo, immersi in un panorama che la Avallone conosce perfettamente, come dimostra la dovizia di particolari nelle località (l'autrice è biellese). All'interno di questo fil rouge si inseriscono personaggi che non fanno fatica ad essere catalogati come perfetti "italiani di oggi": l'alcolizzata madre di Marina, e suo padre, una sorta di nouveau conte Mascetti; Elsa, l'idealista e bonaria ragazza cotta persa di Andrea; il padre di Andrea, quello "che si è fatto da solo" e il fratello maggiore di Andrea, Ermanno, il figlio "migliore" che ha fatto carriera in America. Una storia tanto impossibile quanto vera, realistica, e mai tanto attuale, dato il contesto socio-culturale in cui è ambientata. Una storia che odora di tristezza (tanto che all'inizio dicevo che il titolo del romanzo avrebbe dovuto essere Marina Tristezza), ma dalla quale traspira sempre un flebile soffio di speranza, una vocina di guerra contro l'ineluttabile.
Quella della Avallone è una scrittura semplice tanto come l'idea di fondo del romanzo. Partenza in sordina, finale travolgente. Di quelli che anche se è l'una di notte e la sveglia suona alle sei, bisogna comunque continuare, bisogna capire quali saranno i prossimi errori di Marina e Andrea. I quali, un po' come da bravi italiani, ne escono sempre, talvolta più forti di prima.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 9/10 ««««««««««
>>> vedi recensione di Marina Bellezza su Scusate, devo andare a leggere.

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