martedì 7 maggio 2013

Campioni d'Italia: riconciliarsi con il creato

Ciao a tutti.
Un post sul trionfo juventino era doveroso. E per me lo sarà sempre, dato che la passione per la maglia bianconera mi accompagna dalla mia infanzia. Domenica, la Juventus si è laureata Campione d'Italia per la trentunesima volta. Un altro 5 maggio di festa. Tredici anni dopo lo scudetto n°26, quello famoso per il sorpasso all'Inter nell'ultima giornata, sono di nuovo il bianco ed il nero a riempire le vie di Torino.

Giovani generazioni bianconere crescono: questa scena non potevo fare a meno di immortalarla...

E così non poteva che essere: bandiere che sventolano gioiose, cori pro-Juve e anti-Toro, tifosi in delirio, tanto quanto gli stessi giocatori che hanno voluto festeggiare con il popolo bianconero riversatosi per le vie del centro di Torino.
Non sono solito parlare sul mio blog di sport (in termini di avvenimenti sportivi di rilevanza, come può essere il Campionato di calcio di Serie A) ma stavolta ci tengo a parlarne, visto che a partecipare alla magica festa scudetto (esattamente come un anno fa) vi ero anch'io. Insieme al caro socio di trasferte, trionfi ed esultanze Andrea. Ed insieme a tutto il tifo juventino.

...è chiaro che sono trentuno???

E allora tutto comincia da Piazza Carlo Felice, scelta per il rendez-vous con Andrea, il quale esordisce con una delle sue frasi buttate lì apparentemente senza un senso preciso, ma che assumono dopo qualche secondo un preciso significato: "Queste cose ti riconciliano con il creato". Decisamente si. Auto che sembrano alimentate a clacson, tifosi che inneggiano alla squadra campione, bancarelle piene di magliette in cui campeggia un solo numero, il 31, bambini con la maglia numero 8 di Claudio Marchisio sulle spalle dei genitori, buffi copricapi, striscioni con le più svariate scritte di vittoria (o di sfottò verso i perdenti di turno). E poi, secondo me la più emozionante, un mega-bandierone bianconero che attraversa Via Roma.

Che la festa abbia inizio: allo Juventus Stadium...

...e anche fuori, per le vie di Torino!

Per non dimenticare, ovviamente le esultanze più assurde: il tifoso completamente dipinto di bianco e nero, dalla testa ai piedi; oppure quello con un pene gigante (in realtà non ho capito bene il senso, però ridere lo faceva eccome), camper totalmente dipinti a strisce bianconere. Senza dimenticare i pazzi (e così vanno definiti) che salgono sui lampioni di Piazza Vittorio Veneto o sulle edicole di Piazza Castello, per sbandierare la passione per la Vecchia Signora.

La mia foto è quello che è, ma Giaccherini, Bonucci e capitan Buffon che seminano casino tra i tifosi è più che chiaro...

Ci sono momenti in cui, nonostante tu non lo sia fisicamente, ti senti a casa. Vedere una città in festa, o meglio una parte della città in festa (fortunatamente non tutta, altrimenti che senso avrebbe festeggiare e burlarsi delle tifoserie avversarie?) riempie il cuore di gioia a tutti coloro che come me, sono juventini. Il tour della squadra con il pullman scoperto per le vie torinesi è come una piccola unione, quella che si consuma tra i giocatori che ogni domenica indossano la divisa bianconera e quelli che la sostengono allo stadio, da casa, nei bar e anche sul posto di lavoro. L'unione tra coloro che ogni settimana sudano per portare a casa la vittoria e coloro che, ovunque si trovino in quel momento, con la testa e il cuore sono vicini a loro.

Pronti per la festa...

Almeno per una sera, chi-se-ne-frega se il giorno dopo si va a lavorare per guadagnare qualche migliaio di euro mentre loro guadagnano milioni correndo dietro ad un pallone, io sono felice di ciò che ha compiuto la squadra che tifo da una vita, ed esulto. Rimando al mittente i commenti dei lettori che pronunceranno frasi del tipo "Ma che cazzo fai festa, questi sono miliardari e tu gli dai ancora dei soldi" oppure "Questi sono buoni solo a piantare casino". Come ho già detto a tanti, festeggio, perchè sono contento così. E basta.

Via Po viene a poco a poco invasa dai supporter juventini: Torino è bianconera!

Finita la festa, resta viva una certezza: per un anno potremo gridare orgogliosi, a Torino e nel resto d'Italia "Siamo noi, siamo noi, i Campioni dell'Italia siamo noi". Poi chissà che succederà, magari arriveremo a quota trentadue e finalmente ci cuciremo la terza stella sulla maglia o magari no, però non ci si fa mai troppo facilmente l'abitudine: c'è fame, tanta fame di vittorie, in Italia e in Europa. Anche perchè, come diceva Giampiero Boniperti, una delle leggende immortali di questa squadra, alla Juventus "vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".

CAMPIONI!

A presto (o dovrei dire fra un anno?),
Stefano

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